Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

I NOSTRI FIGLI E LE "FERIE" NELLA PENISOLA

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 4 aprile 2012

Chi ha figli con malattie rare, negli anni si è trovato spesso a dover affrontare ricoveri in ospedali della penisola.

Per i bambini sono sempre traumi (anche per noi ma resistiamo!) e negli anni ho dovuto faticare parecchio per trasformare questi ricoveri in “ferie”, proprio così li prospettavo a mia figlia.

Devo dire che sono riuscita nel mio intento.

Si partiva allegramente (?!) per le ferie, tante volte per risparmiare un giorno di ricovero, lei partiva a digiuno con il primo aereo, per riuscire ad essere a Milano entro le 9 per i prelievi.

Ogni volta mi chiedevo se ce l’avrei fatta a sopportare lo stress di un nuovo ricovero, le analisi, i risultati, le sperimentazioni dei farmaci e la paura che sempre pensavo sorgesse, cioè la possibilità di un intervento chirurgico ad altissimo rischio.

Ormai ci conoscono in reparto, ci aspettano con un sorriso e la frase: eccole, arriva la Sardegna! Se questo è pronunciato dall’infermiera conterranea, è ancora più piacevole.

Come sempre è bello chiacchierare con i volontari che operano in reparto. Questi fanno parte di un “Associazione Bambini in Ospedale” e svolgono un lavoro veramente grandioso. Loro stanno per tante ore in ospedale con i nostri figli, intrattenendoli nella sala giochi.

Ci aiutano quando noi siamo a colloquio con i medici.

Ci sono quando noi mamme siamo impegnate con il bucato nei locali appositamente creati per noi, con tanto di lavatrici e asciugatrici donate dall’Associazione per alleviare il peso del nostro soggiorno in ospedale.

Ci sono quando noi ci spostiamo in sala mensa, dove i figli non possono entrare, perché i loro pasti vengono consumati in reparto.

Ci sono sempre e, la loro presenza è valida e discreta, anche quando ci vedono arrivare a volte sconvolti per qualche cosa che non volevamo sentire, riguardo alla salute dei nostri cari.

La presenza di Sergio, un volontario professore sardo di Guspini, mi fa sempre sentire a casa mia,

come i medici clown dove c’è Bonsai, una dottoressa di Baunei che fa ridere a crepapelle mia figlia ogni martedì pomeriggio quando è ricoverata.

Il ricordo dell’anestesista di Donori che per far calmare mia figlia le disse: “mi dasi accabara de prangi?” La fece zittire e mi rilassai uscendo dalla sala operatoria prima che si addormentasse.

Ogni viaggio è un bagaglio di esperienze, di storie di bimbi che soffrono, di speranze per tutti, e il mio pensiero fisso: speriamo che sia l’ultimo viaggio.

Mia figlia la voglio curare in Sardegna! A casa mia!

E’ chiedere troppo?